funes..


In questi ultimi mesi di forzato distacco casalingo dalla rete (che posso accedere solo dall'ufficio) mi è capitato di riflettere su quanto sia radicato in me l'approccio: "ho un dubbio? vado un attimo su google a dare un'occhiata".
Oltre a ciò mi sto accorgendo che il supporto del web in ambito lavorativo è diventato altrettanto indispensabile. I doc delle API di un ambiente di sviluppo, come fare a importare un documento di un tipo su un applicativo di altro tipo, come configurare la propria macchina, sono ormai molte le operazioni che compio al lavoro cooperando con i contenuti presenti sul web o con altri strumenti come forum, ng o blog.
Mi sono però accorto che questo supporto informativo sempre disponibile si è tradotto in una minore memorizzazione dei concetti da parte mia. Perchè devo sforzarmi di imparare una procedura o un funzionamento quando posso velocemente ottenere dal web queste informazioni.
Certo per uno come me che fino ad una certa età ha introitato e catalogato tonnellate di input questo approccio risulta assai fruttuoso giacchè non ho più bisogno di formarmi una intelligenza smadonna dietro a ragionamenti complessi ed trapiandanto tali pattern di ragionamento nel mio cervello.
Ma cosa succederà ai più giovani? Quelli che da sempre hanno avuto al loro fianco il web come fonte inesauribile di informazioni che non è + necessario sapere ma che basta richiamare?
E soprattutto quando la pervasività dell'hardware e la banda larga wireless saranno realtà e saremo sempre cablati e sempre online che ne sarà della nostra memoria e della nostra capacità di ragionamento?
Finiremo tutti per omologarci alla media della rete perdendo progressivamente la capacità di critica di quanto ci verrà offerto come contenuto o invece ne trarremo profitto rompendo tutte le barriere che si presentano davanti ai nostri pensieri?

Commenti

Andrea Fasce ha detto…
Sono d'accordo che la rete impigrisca il cervello da un punto di vista mnemonico, ma penso altresì che l'avere moltissime informazioni a distanza di un click possa rappresentare, per le intelligenze vivaci, una meravigliosa torre di babele da cui attingere informazioni da incrociare, studiare, catalogare, nuovi interessi. Senza contare i nuovi modelli di conoscenza collettiva che si stanno via via sviluppando e che avrebbero altrimenti richiesto incredibili (se non impossibili) sforzi.
Anonimo ha detto…
Io di memoria ne ho sempre avuta poca quindi la situazione sta drasticamente precipitando. Devo fare qualcosa!!

Ma tu....chi sei??

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