vandali dello spazio (J.Vance)


Vance con questa sua opera ci porta al centro della fantascienza d'evasione, nel reame dei viaggi spaziali. La storia è in realtà solo il primo tempo di un'epopea galattica in due parti.
Quello che viene proposto ai lettori è il viaggio scanzonato del Glicca lungo le tratte commerciali dei mondi esterni della dominazione Gaenica. Sebbene tutti i mondi siano abitati da umani o loro derivati ciascuna etnia offre una differente impostazione sociale. Il tutto viene servito con ampio uso di ironia e non sense e non c'è da meravigliarsi davvero molto se la storia ci conduce in posti come una conceria di pelli umane o una locanda dove i suonatori chiedono soldi per smettere di suonare male.
A fare da trait-d'union all'intera vicenda è l'equipaggio della nave, un capitano burbero e assorto, un cuoco filosofo, un capo meccanico giocatore professionista ed il protagonista Myron Tany che altro non è che un damerino scacciato dalla nave della zia.

Commenti

il Ratto dello spazio ha detto…
sono da sempre profondamente innamorato di ogni parola,
lettera,consonante
e financo la punteggiatura
di jack vance,
del quale ho rimediato anche i pochi gialli pubblicati in italia
sotto pseudonimo
(a propo: dove cazzo li ho messi?)
ma quest'ultima raccolta
fa proprio schifo,
non c'è alcun pathos,
non c'è trama e non c'è ritmo,
sol odi tanto in tanto si coglie qualcosa
del gande jack,
ma è solo un'ambra in controluce
e la traduzione in più
non lo aiuta granchè.

i traduttori non hanno manco letto le oprere precedenti,
infatti si parlava di "dominazione gaeana"
che mò è diventata "gaenica".
mah: sono deluso,
molto deluso,
per fortuna jack è ancora vivo
speriamo in un'ultima grande opera.
trini ha detto…
quest'ultima raccolta
fa proprio schifo,
non c'è alcun pathos,
non c'è trama e non c'è ritmo,
sol odi tanto in tanto si coglie qualcosa
del gande jack


purtroppo su Vance ero all'esordio e non ho termini di paragone..
questo racconto l'ho trovato divertente anche se non particolarmente interessante..
insomma un buon passatempo e poco più

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