Molly Sweeney


Essendo io abbastanza un profano del mondo teatrale (con alle spalle la visione di non più di una 5oina di spettacoli) capita ancora spesso che uno spettacolo sappia colpirmi proponendomi qualcosa di mai provato prima.
E' il caso di questa rappresentazione che ha per protagonista una donna, Molly appunto, che affetta da cecità dall'età di 10 mesi viene ad un certo punto a ritrovarla per mezzo dell'intervento di un illustre professore.
La prima parte dello spettacolo viene interamente recitata al buio, con gli attori (e delle voci registrate) che si muovono per il teatro. Per incrementare il coinvolgimento ad ogni spettatore è stata consegnata una mascherina per gli occhi. Quando molly riacquista la vista lo spettatore è invitato a togliere la mascherina e provare la stessa emozione della protagonista nel dare un volto alle voci della storia.
Il palco è velato da un telo che rende ovattata la percezione e che si dissolve solo alla fine del racconto.
Dal punto di vista della trama viene posto in luce lo sbandamento della protagonista alle prese con un mondo, quello del visibile, che non conosce e per il quale non possiede strumenti sufficienti per comprendere. Inevitabilmente la donna finirà vittima delle sue insicurezze e si chiuderà in se stessa.
Buona la recitazione degli attori anche se a tratti forse troppo piana quasi documentaristica.

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