scalata al monte alpe..



Sabato scorso sono stato invitato assieme ad Ambra ad una passeggiata per i monti dell'entroterra genovese da una coppia di miei amici.
Essendo costoro non certo degli atleti ma persone normali abbiamo preso sottogamba gli avvertimenti per un vestiario adeguato (scarpe da trekking, bastone da passeggio ecc) che avevamo interpretato come un modo per sentirsi maggiormente coinvolti nella giornata montana e non certo come una reale necessità.
Le prime due ore sono trascorse in una marcia a ritmo sostenuto per un ampia e comoda strada sterrata. Giunti nei pressi della vetta del monte la strada si interrompeva nei presso di una miniera abbandonata circondata da cespugli di dolci more.
A questo punto la passeggiata si è trasformata in una sorta di prova di sopravvivenza ed abbiamo dovuto affrontare la scalata del tratto culminante del monte in un bosco in salita del tutto privo di sentieri e pieno di scivolosissimi cumoli di foglie caducee.
Il mio amico si è inauditamente trasformato in un camoscio ed è corso in vetta in tempo zero mentre io ed Ambra abbiamo arrancato disperati sulle pendenze estreme maledicendo le nostre scarpe da ginnastica e rischiando di cascaread ogni passo.
Alla fine siamo giunti in vetta e siamo stati gratificati da uno spettacolare panorama che spaziava dalla corsica appena intuibile all'orizzonte fino al piemonte e dalla francia fino alla toscana.
Inutile dire che ci sono volute altre 2 ore per rientrare e almeno 2 giorni per recuperare.

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