le code in aeroporto..


Non c'è nulla che identifichi maggiormente l'Italia del comportamento che assumono gli italiani in coda. Il concetto stesso di coda non è compatibile con la maggioranza della popolazione che invero preferisce configurazioni a grappoli o a forma di albero di natale dove il più furbo, il più sgusciante o quello che "ho la fidanzata in cima alla fila fateme passà" la fanno da padrona.
Negli aeroporti dove ci sono molti stranieri e dove si trova gente che ha viaggiato e quindi sperimentato il comportamento normale di una coda all'estero ci si aspetterebbe maggiore attenzione ed ordine ma non è così.
All'imbarco si lotta con una fiumana che a mo' di coda di scimmia si attorcilia attorno alle sedie davanti al gate. Ai piedi dell'aereo se non c'è il posto prenotato si scatena una corsa di fantozziana memoria del tutto indifferente a bambini ed anziani. Non parliamo poi del ritiro bagagli dove occorre fare a sportellate e dove per ritirare una valigia pare essere necessaria la presenza del nucleo familiare completo dalla nonna al nipotino.
Anche fuori dall'aeroporto l'attitudine italiana si manifesta nella modalità di salita sui pulmini dei parcheggi. Nessuno rispetta l'ordine di arrivo, anzi chi arriva ultimo si mette furbescamente prima lungo il percorso che il furgonetto si troverà a percorrere realizzando una vera e propria coda a stack dove chi primo arriva per ultimo se ne va a casa.
Avere pazienza non serve a niente occorre semplicemente uniformarsi e sgomitare per stare davanti.

Commenti

Anonimo ha detto…
ahahaha!! sarebbe da pubblicare sul giornale qs post...
ambra

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