allarmismo italico..


Chiaramente foraggiato dalla poca professionalità di certa parte dell'editoria giornalistica italiana ecco il nuovo fenomeno (bufala) da additare, la tecnodroga (iDoser) su cui discutere senza prendersi la briga di analizzare fatti e raccogliere informazioni.
Ormai sempre più spesso ci troviamo a fare i conti con allarmismi e sensazionalismi a priori: OGM, mucca pazza, aviaria sono solo alcuni dei pezzi di bravura con cui hanno titillato le nostre angosce negli ultimi anni.
Io sono portato a considerare questa tendenza non tanto una questione sociale quanto economica. L'economia moderna si base sulla trasformazione dell'impresa da produttrice di beni e servizi a produttrice di reddito e questo fa si ad esempio che nell'editoria ci si pieghi sempre più alle logiche degli inserzionisti pubblicitari (come altro giustificare scempi come Studio Aperto?).
Così una redazione che ha il compito di tenere alto il numero di accessi al sito per rendere lo stesso più appetibile agli investitori nel dubbio se cavalcare una notizia o prima verificarla tende a scegliere magari anche inconsapevolmente la prima strada.
Di questo passo dove si arriverà? Se anche gli organi professionistici di informazione ci rifilano sole come potremo distinguere il reale dal conveniente?

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